Principi attivi: mucillagine, acido tannico, saponina, ferro, vari sali.
Quando si raccoglie: la pianta fiorita in piena estate, i semi dalla fine luglio a tutto ottobre.
Curiosità: le foglie di questa pianta si cucinano come gli spinaci, mentre i germogli teneri, a primavera, possono sostituire gli asparagi.
- rimineralizzante: per combattere la clorosi, ossia la mancanza di ferro nell'organismo, bere tre tazzine al giorno di infuso preparato con 5 g dell'intera piantina fiorita ogni 100 g di acqua. La cura deve protrarsi per almeno una ventina di giorni o per un mese.
- lassativo: mettere in infusione 1 g di semi ogni 100 di acqua per una decina di minuti e bere una tazza di questo infuso, addolcito con miele, la sera prima di coricarsi.
- antiemorroidale: per lenire il dolore delle emorroidi esterne e togliere infiammazione ai tessuti, fare ripetuti impacchi tiepidi con il decotto ottenuto con 5 g di foglie bollite per dieci minuti in 100 g di acqua.
- antinfiammatorio: contro le irritazioni della pelle, e anche per lenire il bruciore provocato dall'eccessiva esposizione al sole, applicare cataplasmi dell'intera piantina bollita nell'olio (10 g ogni 100 di olio). La bollitura deve durare pochi minuti, tanto quanto basta ad ammorbidire foglie e steli e a far assorbire la maggiore quantità di olio possibile. Il cataplasma deve essere applicato quando l'olio è quasi freddo.
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