Ailanto, Ailanthus glandulosa (albero del paradiso, albero del cielo, sommacco persiano)

Proprietà: Cura disturbi intestinali di tipo diarroico; agisce anche da vermifugo e da antireumatico;

Principi attivi: ailantina amara, saponina, ossicumarina glucosidica, flobafene;

Quando si raccoglie: la parte che si utilizza dell’ailanto è la corteccia, che si stacca dal fusto e dai rami più grossi in primavera e in autunno;

Curiosità: l’ailanto è stato importato dall’Estremo Oriente nella speranza di poterlo utilizzare in sostituzione del gelso per l’allevamento dei bachi da seta, ma con scarso esito.



  • antidiarroico: preparare un infuso di corteccia (5 g se fresca e 3 g se essiccata ogni 100 g di acqua bollente) e berne due tazze al giorno: una al mattino a digiuno e una nel pomeriggio, lontano dai pasti principali. L’infusione della corteccia deve durare 10 minuti se il materiale è fresco, 15 minuti se la corteccia è secca.

  • antireumatico: grazie alla presenza di quercetina, le foglie dall’ailanto esercitano una notevole azione calmante negli attacchi reumatici e anche nel caso di distorsioni, ematomi, ecc. Le foglie devono essere fresche, ben pestate sino a ridurle in poltiglia, e infine applicate a guisa di cataplasma dopo averle stese su una garza. Tenere il cataplasma sino a quando le foglie sono asciutte e ripetere l’operazione almeno due o tre volte al giorno.

  • vermifugo: per liberare l’intestino dai parassiti, bere una tazza di decotto (al mattino, a digiuno) preparato con 3 g di corteccia bollita in 100 g di acqua per pochi minuti.

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