Baccherone, Cakile maritima (ravastrello)

Proprietà: Cura calcolosi renale e scarsa secrezione d'urina;

Principi attivi: ferro, iodio, vitamina C, composti solforati-azotati;

Quando si raccoglie: di questa pianta di impiegano soltanto i grappoli di fiori che possono essere recisi, dalla primavera all'autunno, non appena il calice si schiude e appare il colore dei petali;

Curiosità: l'intera pianta fresca può essere spremuta sino ad ottenere 40 o 50 g di succo da mescolare a un brodo di tipo vegetale da bere, preferibilmente, prima del pasto di mezzogiorno; questo preparato ha il potere di favorire il processo di anabolizzazione dell'organismo, ossia rende più facile la trasformazione dei cibi in sostanze più semplici, affinchè vengano meglio assimilate dall'organismo.




  • diuretico: prendere due o tre tazzine al giorno di infuso preparato con 2 g di fiori ogni 100 di acqua; l'infusione deve durare una decina di minuti. E' opportuno iniziare la cura al mattino a digiuno; le altre due tazzine di infuso possono essere bevute in qualsiasi momento della giornata, ma sempre a una certa distanza dai pasti.

  • antilitisiaco: per rallentare la formazione di calcoli renali e facilitare l'espulsione della renella, bere tutti i giorni a digiuno una tazza di infuso preparato con 3 g di fiori ogni 100 di acqua.

Avena, Avena sativa (avena domestica, biada, gramigna montana, vena)

Proprietà: Cura disturbi diuretici e uricemici, esplica azione rinfrescante, agisce come lassativo; come uso esterno, aiuta a guarire le irritazioni della pelle e facilita il rilassamento dei tessuti;

Principi attivi: sostanze azotate, silice, solfato di potassio, calcio e magnesio, cellulosa, avenina glucoside, vitamine A, B1, B2, B6, trigonellina, amido, vaniglina, acidi uronici (anticarie), saponina;

Quando si raccoglie: la paglia, ossia gli steli essiccati, si estirpano verso agosto-settembre; i semi giungono a maturazione verso agosto, o poco prima, a seconda del clima e dell'esposizione;

Curiosità: dai semi di avena si ottiene, per fermentazione, il noto liquore vodka; i semi di questa pianta e il pane integrale prodotto con la sua farina, hanno il potere di preservare i denti dalla carie. L'avena è considerata uno degli alimnenti essenziali per i cavalli su cui esercita un'azione stimolante grazie alla presenza di avenina.




  • diuretico e antiuricemico: bere due bicchieri al giorno di decotto, addolcito con miele, preparato con 5 g di paglia d'avena bollita per circa mezz'ora in 100 g di acqua.

  • lassativo: quattro tazzine al giorno di tisana, ottenuta mettendo in infusione 2 g di semi di avena ogni 100 g di acqua bollente, esplicano una notevole azione lassativa e rinfrescante insieme.

  • lenitivo: contro l'irritazione della pelle e per decongestionare l'eventuale gonfiore provocato da una contusione oppure da una distorsione , applicare alla parte dolente ripetuti impacchi tiepidi, usando l'infuso di 5 g di semi ogni 100 di acqua.

Astro amello, Aster amellus (amello attivo)

Proprietà: Cura acidità di stomaco, difficoltà di digestione, infiammazione gastro-intestinale e irritazioni della pelle; come uso esterno aiuta a risolvere gli ascessi ghiandolari;

Principi attivi: acido tannico, amaro, Sali organici, gomma, resina;

Curiosità: le foglie fresche, applicate come cataplasma, aiutano la guarigione dei foruncoli.



  • digestivo: per facilitare le funzioni digestive, con azione positiva su tutto l’apparato gastro-intestinale, si consiglia di prendere due tazze al giorno, dopo i pasti principali, di infuso preparato con 2 g di fiori ogni 100 di acqua.

  • depurativo: per depurare l’organismo, e quindi affrettare la guarigione di eventuali malattie della pelle, prendere tutte le mattine a digiuno una tazza di infuso ottenuto con 2 g di foglie ogni 100 di acqua. Questa pozione si rivela quanto mai benefica anche contro i disturbi di fegato.

  • emolliente: per attenuare il bruciore o il prurito della pelle, applicare impacchi con infuso tiepido preparato con 100 g di acqua e 7 g di fiori. L’infusione deve durare circa venti minuti. Ripetere l’impacco, almeno quattro o cinque volte nel corso della giornata, usando ogni volta infuso appena preparato.

Assenzio selvatico, Artemisia vulgaris (artemisia, amarella, assenzio delle siepi, canapaccia, erba bianca, erba lucina)

Proprietà: Cura convulsioni isteriche, epilessia, dolori mestruali, ha anche la proprietà di ridare tono all’organismo debilitato. L’uso di questa pianta officinale è sconsigliabile per le gestanti;

Principi attivi: cineolo, tujone, terpeni, azulene, eucaliptolo, artemisia amara, metilinositolo, resina, inulina, mucillagine, tannino;

Quando si raccoglie: foglie e fiori sono pronti per essere raccolti e impiegati a partire dalla fine maggio e sino a settembre;

Curiosità: dall’assenzio selvatico si ottiene una sostanza insetticida di particolare efficacia contro gli scarafaggi e altri insetti.



  • antisterico: contro le affezioni isteriche e l’irritazione nervosa in genere, bere tre tazzine al giorno di infuso preparato con 3 g di foglie e fiori ogni 100 g di acqua. Si consiglia di bere l’infuso a distanza dai pasti.

  • tonico: per dare tono all’organismo debilitato, bere tre bicchierini al giorno di vino bianco secco in cui siano stati a macero per 10 giorni 8 g di foglie e fiori di assenzio selvatico ogni 100 g di vino.

  • sedativo: di particolare efficacia contro le mestruazioni dolorose l’infuso ottenuto con 2 g di foglie e fiori ogni 100 g di acqua. Di questa pozione si possono bere anche tre o quattro tazze da tè nel corso della giornata, magari addolcendo l’infuso con un po’ di miele. Questo calmante giova anche alle donne nel periodo della menopausa.

Assenzio, Artemisia absinthium (assenzio domestico, assenzio romano, assenzio ordinario, assenzo)

Proprietà: Cura stitichezza, mancanza di appetito, insufficiente contrattilità delle fibre muscolari dello stomaco e dell’intestino (cosa che provoca disturbi della digestione e inappetenza), scarsa secrezione della bile, reumatismi; combatte i parassiti intestinali;

Principi attivi: absintolo, tujolo, absintina, anabsintina, tannino, clorofilla, resina, nitrato di potassio;

Quando si raccoglie: le foglie esplicano la maggiore attività curativa in primavera e alla fine dell’estate; i fiori possono essere tagliati da luglio a settembre, a seconda delle regioni del clima;

Curiosità: da questa piante, con l’aggiunta di altre specie aromatiche, si distilla l’assenzio, un liquore dall’azione intossicante, che a lungo andare porta all’etilismo acuto e al decadimento psicosomatico; qualche foglia giovane di Artemisia absinthium serve a profumare insalate e frittate; un mazzetto di steli di questa pianta, appeso nell’armadio, tiene lontano le tarme. Un tempo si attribuivano a questa pianta particolari virtù magiche e propiziatorie.



  • lassativo: bere una tazza di infuso – 3 g di fiori o di foglie ogni 100 di acqua - al mattino a digiuno oppure la sera prima di coricarsi. L’infusione deve durare circa un quarto d’ora; la pozione deve essere bevuta calda, eventualmente addolcita con miele.

  • digestivo e colagogo: con 2 g di foglie o di fiori ogni 100 g di acqua, preparare un infuso da bere in ragione di una tazzina, subito dopo i pasti principali, senza addolcire e magari con l’aggiunta di qualche goccia di limone. Questo infuso serve anche ad aumentare la secrezione biliare.

  • aperitivo: far macerare per una settimana 5 g di foglie e 5 g di fiori di assenzio in 100 g di vino bianco secco e berne un bicchierino prima di mangiare.

  • vermifugo: contro i parassiti intestinali prendere una tazza di latte al mattino a digiuno, in cui siano stati in infusione 5 g di fiori di assenzio. L’infusione deve durare una ventina di minuti e la pozione deve essere bevuta ben calda.

  • antireumatico: l’infuso ottenuto con 5 g di fiori o di foglie serve per fare impacchi caldi con azione antireumatica e anche per far cicatrizzare le ferite.

Asparago, Asparagus officinalis (asparagio, corruda, palazzo di lepre, spaghero, spazzole)

Proprietà: Cura obesità, eccesso di sudorazione, mancanza di appetito, ipotensione; si sconsiglia l’uso degli asparagi, sia come cura sia come alimento, a chi soffre di calcolosi renale e vescicole, cistite, reumatismi, gotta, diabete, ai malati di fegato e alle persone particolarmente nervose;

Principi attivi: asparagina, aminoacidi, zuccheri, pentosano, galattano, olio grasso, proteine, arabinosi, anidride fosforica, coniferina, vitamine B1, B2, C, acidi gallico e tannico;

Quando si raccoglie: le radici si estirpano preferibilmente in autunno, ma possono essere estratte dal terreno, e impiegate, durante tutto l’anno;

Curiosità: le persone che hanno qualche difficoltà a prendere sonno dovrebbero evitare di mangiare asparagi alla sera.



  • ipertensivo: contro la pressione bassa bere al mattino, dopo aver fatto colazione, un bicchiere di infuso preparato con 3 g di radice ogni 100 di acqua. Questa pozione esercita anche un’azione lievemente eccitante e cardiotonica.

  • dimagrante: con le radici (5 g ogni 100 di acqua) preparare un decotto da bersi nella dose di 3 bicchieri al giorno, al mattino a digiuno e prima dei pasti principali. Questa cura, per dare qualche tangibile risultato, deve essere continuata per almeno un mese; fare un intervallo di una quindicina di giorni e quindi ripetere la cura.

  • aperitivo: per stimolare l’appetito giova bere, prima dei pasti principali, un bicchierino di vino bianco secco dove siano state al macero per una settimana delle radici di asparago (6-7 g ogni 100 di vino)

  • antisudorifero: per ottenere un’azione antidrotica, ossia per combattere l’eccesso di sudore, bere due o tre tazzine al giorno di infuso di radici (5 g ogni 100 di acqua). L’infuso deve essere consumato tiepido.

Asaro, Asarum europaeum (baccaro, erba renella, nardo selvatico, spigo selvatico)

Proprietà: Cura la scarsa secrezione delle ghiandole salivari, ossia produce abbondante salivazione; è diuretico; serve da emetico, provocando il vomito e, in piccola dose, agisce da sudorifero; esplica anche azione espettorante e leggermente purgativa;

Principi attivi: olio essenziale, saccarosio, glucoside, canfora, asarina, acido tannico, resine;

Quando si raccoglie: le foglie sono pronte a essere impiegate da aprile sino ad agosto; in seguito, perdono una parte del loro turgore e divengono meno attive;

Curiosità: le foglie essiccate e polverizzate vengono usate come tabacco da fiuto per provocare lo starnuto e allentare la tipica pesantezza al capo conseguente alle forti infreddature o ai colpi d’aria.



  • emetico: per liberare lo stomaco, bere un bicchiere di infuso preparato con 1 g di foglie fresche e 100 g di acqua. Eventualmente, ripetere la cura dopo qualche ora.

  • diuretico: prendere due o tre cucchiai di infuso nel corso della giornata, meglio se lontano dai pasti. L’infuso si prepara con 1 g di foglie fresche e 100 g di acqua. La pozione può essere bevuta calda oppure tiepida e si dimostra altrettanto efficace.

  • sudorifero e salivatorio: due cucchiai al giorno di infuso (1 g di foglie fresche in 100 g di acqua) agiscono da sudorifero e favoriscono anche il funzionamento delle ghiandole salivari.

  • espettorante: bere cinque cucchiai al giorno di vino bianco secco in cui siano stati a macero per dieci giorni 2 g di foglie ogni 100 di vino.

  • purgativo: la sera, prima di coricarsi, prendere una tazzina da caffè di decotto ottenuto facendo bollire per cinque minuti 1 g di foglie di asaro ogni 100 di acqua. L’azione di questa pianta è particolarmente energica per cui si raccomanda di attenersi strettamente alle dosi indicate.

Arnica, Arnica montana (arnica motana, betonica di monte)

Proprietà: Cura ferite, infezioni cutanee, dolori reumatici, ematomi, contusioni e geloni; fa alzare la pressione del sangue, stimola le funzioni cardiache e fa diminuire la febbre provocando abbondante sudorazione; per uso interno deve essere usata con molta cautela;

Principi attivi: arnicina, sostanza amara, arnisterna, inulina, olio essenziale acido caffeico microantiviotico, acido gallico, alico e tannico, saponina, resina, colina, fitosterina, olio etero;

Quando si raccoglie: i fiori sono pronti all’uso allorché sono in boccio, quando i petali non sono ancora aperti, ma già si intravede il colore delle corolle;

Curiosità: i montanari usano fumare le foglie dell’arnica, a guisa di tabacco per sudare e far abbassare la febbre; i fiori entrano in molte ricette di liquori alpini dall’azione digestiva; con i fiori si prepara un olio (una manciata di corolle in mezzo litro d’olio) di grande efficacia contro la cellulite, che viene usato anche per massaggi o come olio da bagno.




  • cicatrizzante: fare ripetuti impacchi con il decotto ottenuto facendo bollire per una decina di minuti 8 g di fiori ogni 100 di acqua. Si consiglia di usare il liquido tiepido dopo averlo accuratamente filtrato. Questa cura giova anche contro i geloni e per eliminare le macchie bluastre conseguenti a contusioni.

  • antireumatico: giovano ripetuti impacchi caldi con decotto di fiori (10 g ogni 100 di acqua); per ottenere il massimo risultato è opportuno riscaldare non più di due o tre volte lo stesso decotto, rinnovando la preparazione con una certa frequenza.

  • ipertensivo e cardiotonico: prendere una decina di cucchiai al giorno, non di più, di infuso preparato con 1 g di fiori e 100 g di acqua. Questa pozione ha anche il potere si far diminuire la febbre e di favorire la sudorazione. In ogni caso, si consiglia di osservare con molto scrupolo le dosi indicate, non superandole, perché l’arnica è una specie assai ricca di principi attivi e quindi da usare con cautela.

Aristolochia, Aristolochia clematitis (stralloggi, aristolochia sottile, erba astrologa, pistolochia)

Proprietà: Cura reumatismi, attacchi isterici; facilita lo svolgersi del ciclo mestruale. La pianta esplica anche una forte azione purgativa e pare che favorisca le ultime fasi del parto;

Principi attivi: acido aristolochico, tannino, amido, aristolichina (alcaloide), fecola, amaro, colina, resina, allantoina, fitosterina;

Quando si raccoglie: le foglie si raccolgono in estate, quando sono perfettamente formate, ma ancora ben ricche di linfa;

Curiosità: anche nell’antichità questa pianta era molto apprezzata soprattutto per la sua azione stimolante durante il travaglio del parto e anche per favorire la ripresa fisica durante il puerperio; il nome dell’aristolochia deriva dalle parole greche aristos che significa eccellente e lokia, ossia parto. Era anche considerata pianta magica per eccellenza.




  • antireumatico: fare ripetuti impacchi caldi con il decotto preparato con 4 g di foglie bollite per un quarto d’ora in 100 g di acqua. Lo stesso medicamento serve per spugnature calmanti contro l’intenso prurito provocato da dermatiti di vario genere; l’importante è che la pelle non presenti screpolature o abrasioni.

  • antisterico: prendere una decina di cucchiai al giorno di decotto preparato con 1 g di foglie ogni 100 g di acqua; si raccomanda di non superare le dosi indicate perché questa pianta esplica anche una decisa azione purgativa e quindi deve essere utilizzata con una certa cautela.

  • ecbolico: con questo termine si indicano i rimedi che intervengono positivamente nelle fasi del parto; un tempo si usava far bere durante il travaglio qualche tazza di decotto, preparato con 2 g di foglie di aristolochia ogni 100 di acqua, ben addolcito con miele. Oggi tale pratica costituisce, naturalmente, solo una curiosità storica.

Arancio dolce, Citrus aurantium dulcis (arancio comune)

Proprietà: Cura le carenze vitaminiche e di minerali; giova contro la presenza di colesterolo, ha azione antinfettiva e antiscorbutica, rinfrescante per l’apparato gastro-intestinale; favorisce la diuresi e disintossica i reni, aiuta la digestione, giova nella dieta di atleti, bambini, convalescenti e persone anziane;

Principi attivi: glucosio, fruttosio, cellulosa, pectina, potassio, calcio, ferro, flavedo, magnesio, sodio, vitamine A, B1, B2, B12, C PP, acido pantotenico, zolfo, acido citrico, acido malico, e inoltre una sostanza lipotropa che fa diminuire l’accumulo di grasso nel fegato.

Si raccoglie: i fiori in estate, a cominciare da luglio, i frutti dal tardo autunno sino alla primavera;

Curiosità: i fiori dell’arancio, messi in una pastella e fritti, sono ottimi purchè serviti caldi, cosparsi di zucchero al velo; il succo d’arancia esplica un’azione astringente e tonificante per la pelle grassa, avvizzita o rugosa; qualche goccia di succo serve ad ammorbidire cera o lucido da scarpe induriti.





  • calmante e antispasmodico: con 1 g di fiori si prepara il cosiddetto tè di zagara da prendere a tazze, ben zuccherato, oppure addolcito con miele.

  • digestivo: mettere a bagno 5 g di buccia pestata in 100 g di acqua bollente, per 10 minuti e bere questo infuso dopo aver mangiato.

  • antibronchiale: bere tre o quattro tazze al giorno di decotto preparato con 10 g di buccia bollita per 5 minuti in 100 g di acqua. Questo rimedio per risultare efficace, deve essere bevuto molto caldo.

Antennaria, Gnaphalium dioicum (bambagia selvatica, ispidula)

Proprietà: Cura i ristagni della bile, favorendone il deflusso e la secrezione; agisce da espettorante e da sudorifero e attenua i fenomeni diarroici con un’azione molto energica, che consiglia una certa prudenza;

Principi attivi: acido tannico, essenza amara, resine, tannino, gomma, fitosterina, mucillagine in notevole quantità;

Quando si raccoglie: da giugno a settembre, preferibilmente durante la fioritura, facendo attenzione che le corolle non siano del tutto sbocciate;

Curiosità: si dice che i fiori secchi di antennaria, dal gradevole aroma, abbiano il potere di tenere lontane le tarme e per questo, in varie regioni alpine, si usa appenderne un mazzetto all’interno degli armadi, fra gli abiti.



  • coleretico: per facilitare il deflusso della bile, aumentarne la secrezione e quindi favorire il funzionamento dell’apparato epatobiliare, si consiglia di bere quattro o cinque tazzine al giorno di infuso preparato con i soli fiori di antennaria nella dose di 2 g ogni 100 di acqua. Se possibile, preferire i fiori di colore rossiccio.

  • espettorante e sudorifero: con duplice azione sull’apparato bronchiale e sulle ghiandole che provocano la traspirazione, si consiglia di bere tre o quattro tazze al giorno di infuso ben caldo, preparato con 2 g di fiori ogni 100 di acqua.

  • antidiarroico: si usa l’intera pianta per preparare un decotto (4 g ogni 100 di acqua) da bere in ragione di una decina di cucchiai nell’arco della giornata. Si consiglia di non prolungare la cura oltre i tre giorni; per particolari organismi, l’antennaria ha un’azione troppo energica.