Barba di becco, Tragopogon pratensis (barba di prete, raperonzolo selvatico, salsifini)

Proprietà: Cura catarri e affezioni delle vie respiratorie, intossicazioni intestinali e inappetenza; favorisce la sudorazione;

Principi attivi: mannitolo, insitolo, inulina, fitosterina, sostanze azotate, alcol etilico, grasso, tracce di arsenico e di acido tannico;

Quando si raccoglie: le foglie in primavera, non appena la pianta ha ripreso a vegetare; le radici si possono estirpare in marzo-aprile e in ottobre;

Curiosità: le radici di questa pianta, raccolte in primavera, affettate sottilmente e condite con olio, sale e un poco di pepe sono ottime e hanno il potere di stuzzicare l'appetito. Le foglie giovani possono essere consumate, sia crude che cotte, in insalata o passare nel burro come gli spinaci; altrettanto gradevoli se unite alle uova per farne frittate.




  • anticatarrale: contro le affezione delle vie respiratorie in genere, ma soprattutto per facilitare l'eliminazione del catarro, bere quattro tazze al giorno di decotto ottenuto facendo bollire per un quarto d'ora 2 g di radici ogni 100 di acqua. Il decotto deve essere bevuto ben caldo, addolcendolo con miele.

  • disintossicante: il decotto preparato con 3 g di radici ogni 100 g di acqua (bollire per non più di dieci minuti), bevuto in ragione di due tazze al giorno - la prima al mattino a digiuno - serve a disintossicare l'intestino, a normalizzare le funzioni gastro-intestinali e a sollecitare l'appetito.

  • sudorifero: per stimolare l'attività delle ghiandole sudorifere, prendere quattro o cinque tazzine da caffè al giorno di decotto otennuto facendo bollire per dieci minuti 2 g di radici di barba di becco ogni 100 di acqua. Il decotto deve essere bevuto tiepido.

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