Acanto Acanthus mollis (branca ursina, acanto molle)

Proprietà: Cura emorragie e diarree, irritazioni della pelle e costipazioni bronchiali;

Principi attivi: mucillagine, sostanze pectiche, lievi quantità di tannino;

Quando si raccoglie: le foglie dell'acanto sono utilizzabili da aprile a tutto luglio, dando la preferenza a quelle non troppo coriacee, ma neppure eccessivamente tenere.

Curiosità: anticamente, dalle foglie dell'acanto si è tratta l'ispirazione per la forma del capitello corinzio che caratterizza gran parte dell'architettura greca del periodo classico.



  • antidiarroico: contro la diarrea e anche per arrestare eventuali emorragie si consiglia di prendere, nel corso della giornata, da 2 a 3 tazze di infuso ottenuto con 2 g di foglie ogni 100 g di acqua ben calda; l'infusione deve protrarsi per un quarto d'ora e il liquido deve essere bevuto appena tiepido.

  • emolliente: per attenuare l'infiammazione dei tessuti cutanei, e rendere morbida la pelle, fare degli impacchi con cotone idrofilo imbevuto di decotto preparato con 5 g di foglie bollite, per dieci minuti, in 100 g di acqua.

  • espettorante: contro la tosse ostinata, e anche per decongestionare i bronchi, si consigliano cataplasmi caldi eseguiti con cotone idrofilo imbevuto di decotto ottenuto con 5 g di foglie di acanto bollite per un quarto d'ora in 100 g di acqua. Ripetere la cura almeno due volte al giorno.

  • purgante: per liberare l'intestino e contemporaneamente esercitare un'azione calmante, eseguire un clistere con decotto di foglie (5 g ogni 100 di acqua) bollito per un quarto d'ora e lasciato raffreddare prima di filtrarlo.

  • contro le ustioni: si utilizzano le foglie più tenere, che sevono essere lavate accuratamente e quindi triturate (oppure passate nel frullatore per qualche secondo), sino ad ottenere una poltiglia da applicare sulla parte ustionata, allo scopo di attenuare il bruciore e di cicatrizzare.

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